Con riferimento alle vendite effettuate da merchant italiani a consumatori di tutto il mondo, nel 2014 l’e-commerce in Italia è aumentato del 17% rispetto all’anno precedente ed ha prodotto un volume di affari pari a 13,3 miliardi di euro. Il 20% del totale degli acquisti viene effettuato tramiti dispositivi mobili come smartphone e tablet, registrando un aumento del 100% in confronto al 2013. Questi sono i dati più significativi presentati dal Politecnico di Milano nell’analisi dell’osservatorio B2c.
Oggi gli italiani che utilizzano siti e-commerce come canale di acquisto, sono ormai 16 milioni, con una media di spesa procapite annua di circa 1000 euro. Nonostante la crescita, l’Italia resta comunque un attore debole nel panorama dell’e-commerce mondiale, governato sempre dai soliti colossi come Amazon, Expedia, Ebay, Booking ecc.
Per quanto riguarda i sistemi di pagamento online, i preferiti continuano ad essere PayPal e le carte di credito, mentre marginali restano i bonifici bancari ed il contrassegno, che pesano rispettivamente per il 4% ed il 2% del valore delle vendite dei negozi online in Italia.
Recentemente sono stati sviluppati sistemi di pagamento alternativi, che però ancora non riescono a prendere piede per diversi motivi, anche culturali. L’osservatorio del Politecnico di Milano li classifica in cinque categorie: wallet dei circuiti delle carte di credito, wallet di altri operatori, strumenti basati su online banking, moneta virtuale, e modalità di pagamento “multicanale”.
I primi devono essere attivati presso la propria banca, ma sono stati adottati solo da pochi rivenditori come Meridiana e Mediaworld. Fanno parte dei secondi due sistemi di pagamento proprietari come il Login and Pay di Amazon e l’Apple Pay di Apple, entrambi lanciati in America con lo scopo di semplificare le operazioni di check-out: il primo metodo si basa sul proprio numero di carta di credito memorizzato, mentre il secondo sull’uso delle impronte digitali. Tra gli strumenti di pagamento basati su online banking, i ricercatori del Politecnico segnalano MyBank e Sofort. Il primo è stato adottato da 250 rivenditori in Italia, ma è ancora poco utilizzato, mentre il secondo ha riscontrato successo specialmente in Germania, nonostante in Italia sia stato adottato da importanti merchant quali Alitalia, Intimissimi, TicketOne. Per quanto riguarda le monete virtuali, emergono le Bitcoin, che in Italia sono usate solo da operatori minori. Infine, l’Osservatorio segnala alcuni metodi multicanale (Sisalpay e i Codici Regalo di Amazon) utilizzati da chi ancora preferisce pagare in contante seppure tramite diversi canali come ad esempio le ricevitorie.